Il Portogallo è uno dei paesi europei che più sta soffrendo la crisi, tra tagli, tasse ed austerity le proteste dei portoghesi si fanno sempre più vivaci. In questa nazione sono già state messe in atto misure come il nostro Redditometro e l'obbligatorietà di richiedere la fattura ai commercianti in cambio di uno sconto sulle tasse, misure già introdotte o allo studio anche in Italia. Proprio sfruttando queste due misure introdotte allo scopo di contrastare l'evasione fiscale, i portoghesi hanno inventato un nuovo metodo di protesta così come riportato dal periodico spagnolo El País.
In Portogallo è stato ideato un nuovo modo di protestare, lamentarsi o semplicemente per infastidire i membri del governo. Un gruppo che si fa chiamare "Revolução Branca", propone la "disobbedienza civile ironica", invitando i cittadini ad intestare le fatture delle proprie spese al primo ministro conservatore Pedro Passos Coelho. Questa singolare protesta contro l'obbligatorietà di richiedere la fattura, ha lo scopo di creare problemi fiscali, o per lo meno far scattare un'inchiesta per presunti patrimoni non dichiarati, al primo ministro.
In Portogallo, al momento di richiedere questa fattura obbligatoria (che permette anche di beneficiare di uno sconto sulle tasse), è necessario fornire il codice contribuente, l'equivalente del nostro codice fiscale. Se la fattura non supera 1000 Euro non è necessario specificare il proprio nome ed allo stesso tempo i commercianti non sono obbligati a richiedere un documento per verificare l'identità. Proprio per questo è possibile fornire un codice contribuente falso oppure fornire quello di un'altra persona.
Dopo essere riusciti ad ottenere il codice contribuente di Passos Coelho e di averlo fatto circolare per posta elettronica ed SMS questo gruppo ha iniziato a fornirlo per attribuire al primo ministro le proprie spese di ristoranti, riparazioni auto e spese varie. I reali acquirenti rinunciano ad un possibile sconto sulle tasse (comunque minimo), ma riempiono l'Agenzia delle Entrate di fatture intestate a Passos Coelho. Le fatture sono piccole ma insieme, costituiscono un importo che lo stipendio del Primo Ministro non può giustificare. Secondo il giornale "Correo da manhá" sono già migliaia le fatture di questo tipo che hanno raggiunto l'Agenzia delle Entrate portoghese. In una intervista il periodico portoghese "semanario Sol" riporta che si hanno notizie del fenomeno da circa 15 giorni.
Vari mezzi di comunicazione hanno aggiunto che anche il ministro delle Finanze portoghese Vitor Gaspar ed il ministro degli affari parlamentari Relvas Miguel sono diventanti obiettivo di questo divertente gruppo e delle loro false fatture.
La notizia ha ovviamente generato un'ondata di esperti fiscali nelle varie trasmissioni televisive per cercare di chiarire se il Primo Ministro e le altre vittime di questo scherzo rischiano di vedere compromessa la propria situazione fiscale. Samuel Fernandez, un avvocato fiscale, ha detto che a parte un ipotetico controllo fiscale, non si tratterà di nient'altro se non di uno scherzo. "È vero che il sistema rileva in automatico se un contribuente spende più di quanto guadagna richiedendo un controllo fiscale, ma in questo caso sarà sufficiente dimostrare che il contribuente risulta aver mangiato in ristoranti diversi nello stesso giorno e nello stesso momento per cancellare la denuncia. Si tratta solo di un modo originale per protestare. "
In Portogallo, al momento di richiedere questa fattura obbligatoria (che permette anche di beneficiare di uno sconto sulle tasse), è necessario fornire il codice contribuente, l'equivalente del nostro codice fiscale. Se la fattura non supera 1000 Euro non è necessario specificare il proprio nome ed allo stesso tempo i commercianti non sono obbligati a richiedere un documento per verificare l'identità. Proprio per questo è possibile fornire un codice contribuente falso oppure fornire quello di un'altra persona.
Dopo essere riusciti ad ottenere il codice contribuente di Passos Coelho e di averlo fatto circolare per posta elettronica ed SMS questo gruppo ha iniziato a fornirlo per attribuire al primo ministro le proprie spese di ristoranti, riparazioni auto e spese varie. I reali acquirenti rinunciano ad un possibile sconto sulle tasse (comunque minimo), ma riempiono l'Agenzia delle Entrate di fatture intestate a Passos Coelho. Le fatture sono piccole ma insieme, costituiscono un importo che lo stipendio del Primo Ministro non può giustificare. Secondo il giornale "Correo da manhá" sono già migliaia le fatture di questo tipo che hanno raggiunto l'Agenzia delle Entrate portoghese. In una intervista il periodico portoghese "semanario Sol" riporta che si hanno notizie del fenomeno da circa 15 giorni.
Vari mezzi di comunicazione hanno aggiunto che anche il ministro delle Finanze portoghese Vitor Gaspar ed il ministro degli affari parlamentari Relvas Miguel sono diventanti obiettivo di questo divertente gruppo e delle loro false fatture.
La notizia ha ovviamente generato un'ondata di esperti fiscali nelle varie trasmissioni televisive per cercare di chiarire se il Primo Ministro e le altre vittime di questo scherzo rischiano di vedere compromessa la propria situazione fiscale. Samuel Fernandez, un avvocato fiscale, ha detto che a parte un ipotetico controllo fiscale, non si tratterà di nient'altro se non di uno scherzo. "È vero che il sistema rileva in automatico se un contribuente spende più di quanto guadagna richiedendo un controllo fiscale, ma in questo caso sarà sufficiente dimostrare che il contribuente risulta aver mangiato in ristoranti diversi nello stesso giorno e nello stesso momento per cancellare la denuncia. Si tratta solo di un modo originale per protestare. "
Nessun commento:
Posta un commento