Tra le cose cose che più apprezzo degli spagnoli ci sono il loro orgoglio, la forza, la determinazione e la voglia di combattere per i propri diritti nonostante la disastrosa situazione in cui si trova la loro economia. Ne sono esempi la grande protesta del 15 Maggio 2011 o la grande manifestazione del 25 Settembre 2012 denominata "conquistiamo il parlamento" in cui il governo ha dovuto richiamare a Madrid la polizia di tutta Spagna per mettere in sicurezza la città.
Un altro esempio, non violento, ma non per questo meno combattivo, vede la sua conclusione in questi giorni con un gruppo di ex operai, licenziati a causa del fallimento dell'azienda per cui lavoravano, che hanno scalato la società ricomprando le fabbriche e ricominciando la produzione.
Da dipendenti (licenziati) a proprietari, poche parole per riassumere ciò che sono riusciti ad ottenere alcuni ex dipendenti di un'azienda spagnola a seguito di due anni di battaglie giudiziarie. L'azienda in questione si chiamava Privilege, un'azienda spagnola di proprietà italiana produttrice di piani di quarzo per bagni e cucine che circa due anni fa ha chiuso i battenti lasciando per strada 74 dipendenti. La fabbrica occupa un'area di più di 45.000
metri quadri e nel momento di maggior splendore era in grado di dare lavoro a più di
cento persone, il fallimento è avvenuto all'inizio del 2012 dopo aver
ricevuto 3 milioni di euro di aiuti pubblici. A seguito della chiusura 39 ex operai non si sono dati per vinti, si sono riuniti, sono riusciti a riscattare la società diventandone proprietari e stanno per riprendere la produzione con il nome di Seaquarz.
Ai protagonisti di questa vicenda, che ora si definiscono "soci-lavoratori", questa scelta è costata molti sacrifici: hanno dovuto impegnare gran parte dei loro risparmi pur trovandosi all'interno di un quadro giudiziario poco chiaro. Iniziarono riunendosi in una società SLL (simile alla nostre srl) nel cui capitale sociale hanno fatto confluire tutti i soldi delle loro buonuscite (circa 650.000 Euro) con cui hanno iniziato a fare offerte per l'acquisto dell'azienda fallita. Tutti i loro sogni però sembrarono infrangersi il giorno in cui il tribunale fallimentare di A Coruña, grazie ad un'offerta di 6 milioni di euro, aggiudicò all'asta l'azienda agli stessi proprietari che causarono il primo fallimento .
Fortunatamente per loro il Quarella (gruppo a capo di Privilege e di proprietà della famiglia italiana Zanotta) non pagò nemmeno un centesimo per il riacquisto della fabbrica che quindi finì in mano al gruppo Seaquarz. Il 3 Ottobre scorso gli ex-dipendenti firmarono l'accordo di acquisto per 2,6 milioni di euro. Francisco Zurita, presidente della cooperativa Seaquarz, ci tiene a precisare che non si tratta di un'azione sconsiderata in quanto al mondo esistono solo una decina di aziende che fabbricano questo tipo di prodotto e a nessuna di queste gli affari vanno male, a quanto pare il fallimento di Privilege è stato causato solo alla cattiva gestione della società da parte del gruppo Querella.
Ora i nuovi proprietari di Seaquarz non vedono l'ora di mettersi al lavoro per far ripartire la produzione, rientrare nel mercato e non gettare al vento due anni di sacrifici.
Le vendite però sono iniziate ancora prima della ripresa della produzione grazie alle dozzine di tavole prodotte prima del fallimento di Privilege, già pronte sui pallet, ma rimaste invendute. La società australiana Romaxx Quarz Surface le ha acquistate in blocco per circa 500.000 euro per installarle in case, hotel e resort ad Abu Dhabi e negli Emirati Arabi. Questa inaspettato ingresso ha fornito a Seaquarz la liquidità necessaria ad iniziare le attività in attesa che l'Amministrazione della Galizia sblocchi la linea di credito da 1,5 milioni di euro promessa che permetterà alla società di iniziare l'acquisto delle materie prime dalla Turchia e da Isreale.
Dopo due anni di lotte giudiziare infatti a molti di questi nuovi imprenditori restano solo pochi mesi in cui riceveranno il sussidio di disoccupazione. Grazie ai soldi ottenuti da questa vendita, proprio questi soci-lavoratori sono stati i primi ad essere stati assunti dalla loro stessa società con il compito di mettere a punto le macchine e ricominciare la produzione entro Dicembre.
Tra le attività del nuovo gruppo ci sono anche l'introduzione di nuovi prodotti e l'inizio della negoziazione con le aziende distributrici per vendere i prodotti nel mercato australe, proprio all'Australia ed agli Stati Uniti è concentrata l'attenzione di Seaquarz in quanto prevedono di esportare il 90% dei prodotti verso questi mercati. Dalla cooperativa fanno sapere che le sensazioni sono buone nonostante debbano fare attenzione ad ogni singolo euro speso, addirittura stanno arrivando a pensare di lavorare su un turno unico di 8 ore durante la notte in quanto è la fascia oraria in cui l'elettricità costa di meno.
Gli ex dipendenti hanno dimostrato in ogni momento di sapere ciò che stavano facendo e di avere le idee ben chiare: durante tutte le fasi del processo hanno sempre mantenuto i rapporti con gli ex clienti che sembrano ora interessati a riprendere da subito le ordinazioni.
Una grande e lodevole iniziativa a cui auguriamo che tutto prosegua nel migliore dei modi e che dovrebbe insegnare a tutti quanti che non bisogna mai perdersi d'animo prendendo in mano il proprio futuro, il proprio lavoro e far valere i propri diritti.
Ai protagonisti di questa vicenda, che ora si definiscono "soci-lavoratori", questa scelta è costata molti sacrifici: hanno dovuto impegnare gran parte dei loro risparmi pur trovandosi all'interno di un quadro giudiziario poco chiaro. Iniziarono riunendosi in una società SLL (simile alla nostre srl) nel cui capitale sociale hanno fatto confluire tutti i soldi delle loro buonuscite (circa 650.000 Euro) con cui hanno iniziato a fare offerte per l'acquisto dell'azienda fallita. Tutti i loro sogni però sembrarono infrangersi il giorno in cui il tribunale fallimentare di A Coruña, grazie ad un'offerta di 6 milioni di euro, aggiudicò all'asta l'azienda agli stessi proprietari che causarono il primo fallimento .
Fortunatamente per loro il Quarella (gruppo a capo di Privilege e di proprietà della famiglia italiana Zanotta) non pagò nemmeno un centesimo per il riacquisto della fabbrica che quindi finì in mano al gruppo Seaquarz. Il 3 Ottobre scorso gli ex-dipendenti firmarono l'accordo di acquisto per 2,6 milioni di euro. Francisco Zurita, presidente della cooperativa Seaquarz, ci tiene a precisare che non si tratta di un'azione sconsiderata in quanto al mondo esistono solo una decina di aziende che fabbricano questo tipo di prodotto e a nessuna di queste gli affari vanno male, a quanto pare il fallimento di Privilege è stato causato solo alla cattiva gestione della società da parte del gruppo Querella.
Ora i nuovi proprietari di Seaquarz non vedono l'ora di mettersi al lavoro per far ripartire la produzione, rientrare nel mercato e non gettare al vento due anni di sacrifici.
Le vendite però sono iniziate ancora prima della ripresa della produzione grazie alle dozzine di tavole prodotte prima del fallimento di Privilege, già pronte sui pallet, ma rimaste invendute. La società australiana Romaxx Quarz Surface le ha acquistate in blocco per circa 500.000 euro per installarle in case, hotel e resort ad Abu Dhabi e negli Emirati Arabi. Questa inaspettato ingresso ha fornito a Seaquarz la liquidità necessaria ad iniziare le attività in attesa che l'Amministrazione della Galizia sblocchi la linea di credito da 1,5 milioni di euro promessa che permetterà alla società di iniziare l'acquisto delle materie prime dalla Turchia e da Isreale.
Dopo due anni di lotte giudiziare infatti a molti di questi nuovi imprenditori restano solo pochi mesi in cui riceveranno il sussidio di disoccupazione. Grazie ai soldi ottenuti da questa vendita, proprio questi soci-lavoratori sono stati i primi ad essere stati assunti dalla loro stessa società con il compito di mettere a punto le macchine e ricominciare la produzione entro Dicembre.
Tra le attività del nuovo gruppo ci sono anche l'introduzione di nuovi prodotti e l'inizio della negoziazione con le aziende distributrici per vendere i prodotti nel mercato australe, proprio all'Australia ed agli Stati Uniti è concentrata l'attenzione di Seaquarz in quanto prevedono di esportare il 90% dei prodotti verso questi mercati. Dalla cooperativa fanno sapere che le sensazioni sono buone nonostante debbano fare attenzione ad ogni singolo euro speso, addirittura stanno arrivando a pensare di lavorare su un turno unico di 8 ore durante la notte in quanto è la fascia oraria in cui l'elettricità costa di meno.
Gli ex dipendenti hanno dimostrato in ogni momento di sapere ciò che stavano facendo e di avere le idee ben chiare: durante tutte le fasi del processo hanno sempre mantenuto i rapporti con gli ex clienti che sembrano ora interessati a riprendere da subito le ordinazioni.
Una grande e lodevole iniziativa a cui auguriamo che tutto prosegua nel migliore dei modi e che dovrebbe insegnare a tutti quanti che non bisogna mai perdersi d'animo prendendo in mano il proprio futuro, il proprio lavoro e far valere i propri diritti.
Nessun commento:
Posta un commento