Nonostante che il mercato degli smartphone e dei sistemi operativi mobili al momento sia ben delineato, con Android ed Apple che si spartiscono il 90% del mercato e Samsung che incassa il 95% degli introiti di Android, la partita è tutt'altro che conclusa e questo segmento in costante crescita fa gola a molti.
Se Microsoft e Blackberry rappresentano i "giganti alla rincorsa", altri quattro concorrenti sono pronti per buttarsi nella mischia cercando di ottenere la loro fetta con la speranza di poter arrivare a competere per quel 90% del mercato che sembra così solido.
Per questo 2013 sono attese quattro nuove proposte, ci sarà spazio per questi nuovi sistemi? La risposta sembra essere affermativa perché ci sono tante aziende e tanti utenti disposti ad accogliere nuove idee, la vera domanda è se questi nuovi ecosistemi riusciranno ad essere economicamente sostenibili nel lungo termine.
Firefox OS, la migliore promessa
Firefox OS arriverà con un enorme vantaggio rispetto ai concorrenti: ha già a disposizione un buon numero di fabbricanti e di operatori disposti ad adottare questo sistema. Ancora prima del suo lancio sul mercato sono molte le catene di vendita e gli operatori telefonici che hanno dato il loro appoggio a Firefox OS. Tutto ciò finirà per garantire maggiore visibilità e maggiori vendite a questo prodotto.
Firefox OS, grazie a Mozilla ed all'open source, può contare anche sul supporto di molti programmatori che garantiranno lo sviluppo delle applicazioni più utilizzate. Mozilla da parte sua sta puntando molto su questo prodotto organizzando seminari e workshop in tutto il mondo così da formare un maggior numero di programmatori.
Sony dal canto suo si è già schierata apertamente dalla parte di Firefox OS che potrà così contare su una buona varietà di terminali già durante la fase di lancio. Il prezzo degli smartphone con questo sistema operativo è stato annunciato che sarà relativamente basso, il che gli permetterà di entrare più facilmente nei mercati emergenti dove c'è più possibilità di manovra e di crescita.
Tizen, il lato oscuro di Samsung
Samsung è al momento il dominatore incontrastato del mercato Android. C'è chi dice però che i rapporti tra Samsung e Google sono molto tesi e che prima o poi questo sodalizio estremamente remunerativo dovrà finire.
È difficile pensare che le due società decidano di abbandonare questa gallina dalle uova d'oro, ma sembra che Samsung si stia proprio preparando per questa eventualità. Il piano B di Samsung di chiama Tizen.
L'idea di Samsung sembra essere quella di riuscire a lanciare i primi terminali con il suo nuovo sistema già entro la fine dell'anno. Tizen è idealmente l'erede di Bada e dalla sua parte ha il gran vantaggio di poter eseguire applicazioni svuluppate per Android. Questa compatibilità mette a disposizione di Tizen la grande quantità di applicazioni già sviluppate senza dover combattere per conquistare nuovi sviluppatori.
Grazie a TouchWiz Samsung vuole fare in modo che per gli utenti la migrazione da Android a Tizen sia invisibile. Grazie a questa interfaccia personalizzata sarà quasi impossibile per un utente comune accorgersi che il "motore" del proprio smartphone sia cambiato e Samsung continuerebbe a sfruttare il grande potenziale come marca che si è conquistato negli ultimi anni.
Se lo smartphone ha un design accattivante, è a buon prezzo, funziona bene e quasi nello stesso modo del precedente molto facilmente un utente medio non avrà problemi ad adattarsi al nuovo sistema.
Nonostante le premesse sembra però improbabilme che Samsung decida di entrare prepotentemente sul mercato con il suo sistema fino a quando le andranno bene le cose con Android, per questo probabilmente non vedremo mai uno scontro al vertice tra i due sistemi.
Grazie a TouchWiz Samsung vuole fare in modo che per gli utenti la migrazione da Android a Tizen sia invisibile. Grazie a questa interfaccia personalizzata sarà quasi impossibile per un utente comune accorgersi che il "motore" del proprio smartphone sia cambiato e Samsung continuerebbe a sfruttare il grande potenziale come marca che si è conquistato negli ultimi anni.
Se lo smartphone ha un design accattivante, è a buon prezzo, funziona bene e quasi nello stesso modo del precedente molto facilmente un utente medio non avrà problemi ad adattarsi al nuovo sistema.
Nonostante le premesse sembra però improbabilme che Samsung decida di entrare prepotentemente sul mercato con il suo sistema fino a quando le andranno bene le cose con Android, per questo probabilmente non vedremo mai uno scontro al vertice tra i due sistemi.
SailfishOS, l'erede di MeeGo
La scelta di Nokia di abbracciare Windows Mobile causò la morte prematura di un sistema che sulla carta aveva ottime caratteristiche: MeeGo. L'unico terminale con questo nuovo sistema operativo sul mercato è stato l'N9 che non ha però mai avuto la possibilità di mostrare il suo potenziale.
Grazie alla licenza OpenSource però MeeGo non è morto del tutto, ma è finito in mano ad alcuni ex ingegneri Nokia che hanno fondato Jolla continuando lo sviluppo di MeeGo e realizzando SailfishOS.
SailfishOS scommette tutto sulla personalizzazione estrema fino ad arrivare alla curiosa funzionalità di poter capire di che colore è la cover scelta in modo da modificare di conseguenza in modo automatico i colori del sistema operativo. Non solo colori, ma anche toni di chiamata, font e le canzoni in coda si possono adattare al proprio stato d'animo e desideri semplicemente cambiando la cover posteriore.
SailfishOS scommette tutto sulla personalizzazione estrema fino ad arrivare alla curiosa funzionalità di poter capire di che colore è la cover scelta in modo da modificare di conseguenza in modo automatico i colori del sistema operativo. Non solo colori, ma anche toni di chiamata, font e le canzoni in coda si possono adattare al proprio stato d'animo e desideri semplicemente cambiando la cover posteriore.
Il problema principale che dovrà affrontare Jolla sarà quello di creare un nuovo ecosistema praticamente da zero, anche se voci parlano degli sforzi di Jolla per rendere compatibile Sailfish OS con le applicazioni Android.
Il secondo problema è il prezzo, si parla di terminali a partire da 399 euro, che renderà difficile l'adozione massiva di questo sistema operativo.
Ubuntu Phone OS, la scelta geek
Anche Canonical, l'azienda che supporta Ubuntu, prova a sbarcare sul mercato con la versione mobile del suo sistema operativo: Ubuntu Phone OS. La scelta di Canonical risulta totalmente diversa dai concorrenti perché si tratta di un sistema operativo pensato sia per essere proposto con i nuovi terminali sia per essere installato sui terminali già presenti sul mercato.
Ubuntu Phone OS utilizza gli stessi driver di Android e per questo risulterà abbastanza semplice adattarlo e renderlo compatibile con l'hardware già presente sul mercato. A Febbraio è stata lanciata la versione compatibile con i terminali Nexus e nei primi mesi del 2014 ci si aspetta di vedere i primi smartphone con Ubuntu Phone OS presente di fabbrica.
Il mercato ha accolto Ubuntu Phone OS in modo abbastanza freddo dovuto soprattutto alla mancanza di terminali dedicati, la mancanza di un ecosistema di applicazioni e la mancanza di appoggio da parte dell'industria. Per risolvere la situazione la soluzione potrebbe essere l'adozione della virtual machine Java Dalvik per poter eseguire applicazioni Android ed iniziare a competere ad armi pari con i rivali.
A meno di sorprese dell'ultim'ora Ubuntu Phone OS sembra che rimarrà nella nicchia degli utenti avanzati e geek curiosi di provare qualcosa di nuovo e diverso.
Come si può vedere il mercato dei sistemi operativi mobili è in gran fermento e la presenza di un ecosistema di applicazioni sembra essere lo spartiacque tra un sistema di successo ed il fallimento. La cosa più curiosa è vedere come Android, leader del mercato, grazie alla sua ampia disponibilità di applicazioni, verrà sfruttato dai concorrenti per iniziare la loro rincorsa verso il successo. A quel punto bisognerà vedere le mosse di Google su questo fronte quando e se uno di questi sistemi dovesse iniziare ad acquistare fette di mercato troppo ampie.
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