venerdì 7 giugno 2013

Furto di genoma, il prossimo problema da affrontare?

Ieri abbiamo parlato di come sia possibile rubare i dati di una carta di credito contactless in modo relativamente semplice, oggi invece parliamo di un altro tipo di furto che potrebbe far sembrare il primo uno scherzo fastidioso.

Il continuo miglioramento delle tecnologie nel campo della genetica permette oggi di poter effettuare la propria analisi genetica avanzata, in modo semplice e con costi relativamente contenuti, richiedendola in farmacia o tramite internet.

Al giorno d'oggi le informazioni che possono essere ricavate da un'analisi genetica non sono poi molte, ma sono in continuo aumento. Se in alcuni casi (come quello recente di Angelina Jolie) scoprire di avere la predisposizione a certe malattie può essere un'informazione molto utile, queste informazioni se rese pubbliche possono essere fonte di grossi problemi riguardanti i propri dati personali.

Molti utenti poco attenti alle questioni relative alla sicurezza ed alla privacy hanno anche già provveduto a caricare i propri dati genetici su siti web di genalogia per provare a trovare parenti lontani sparsi nel mondo, antenati o magari solo per fare una prova.

Come si è visto il 2012 è stato un anno particolarmente ricco di eventi in cui sono state rubate e pubblicate le password e le informazioni personali degli utenti di molti dei principali siti web. Se dovesse succedere la stessa cosa con i siti che conservano anche i profili genetici degli utenti le cose sarebbero ancora più preoccupanti: una password o un numero di carta di credito in caso di furto possono essere facilmente modificate, il codice genetico no.

Cosa si potrebbe arrivare a fare conoscendo la mappatura genetica di un considerevole numero di persone? Ancora non si sa, ma una ricerca del MIT che è stata in grado di identificare il cognome di varie persone a partire da campioni di DNA anonimi con una precisione del 50%, apre le porte a tante possibilità.

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