mercoledì 20 febbraio 2013

Dare le dimissioni con eleganza

Anche coloro che occupano le posizioni più altolocate sanno quando arriva il momento cambiare strada, un'ottima testimonianza è la notiza delle dimissioni del Papa Benedetto XVI che tra poco più di una settimana cederà il suo posto. 

Ma anche se questa decisione, nel vostro caso, non vi porterà ad apparire sulle pagine di tutti i giornali del mondo, e nemmeno in quelli di provincia, saper gestire bene gli ultimi giorni in un'azienda può avere impatti duraturi per la vostra reputazione professionale. 

Ecco quindi alcune cose da fare e da non fare spesso sottovalutate per lasciare un'azienda in modo pulito ed elegante.

Non sfogatevi. Si può avere assoluta ragione: il tuo capo è un idiota, l'azienda è gestita male, i collaboratori sono incompetenti, ma questo non è il momento di farlo notare. Tenete a mente che, mentre voi siete già pronti per andarvene, la persona (o peggio ancora le persone) che vi siedono di fronte non lo sono. Il segreto è quello di comunicare 'me ne vado' nel modo più rapido e dignitoso possibile. 
Ricordate che se le parole di commiato sono: "Tu sei la persona più incompetente con cui abbia mai lavorato", si può essere certi che verranno ricordate nel momento in cui venissero chieste le vostre referenze. Bisogna ricordarsi di questo punto anche e sopratutto se è l'azienda a "favorire" la vostra uscita. Ricordate e ripetete queste parole: "Grazie per questa opportunità che mi avete offerto (di imparare come non gestire un team o un'azienda). Ho imparato tantissimo con questa mia esperienza (ad esempio perché non ci si dovrebbe prendere il merito delle idee altrui)". 
Se comunicare tutto il vostro risentimento può essere un'esperienza catartica, vi assicuro vorreste esservi trattenuti quando, mesi o anni dopo, rivedrete i vostri colleghi ad un un evento o ad una conferenzaconferenza, oppure doveste trovarvi seduti di fronte al vostro ex capo per un coloquio. Il mondo è piccolo.

Fatevi sostituire. So che è bello pensare di essere assolutamente insostituibili e che l'azienda cadrebbe a pezzi senza di voi, la verità è che non è così. Il modo migliore di andarsene è che il vostro capo vi ricordi per avergli fornito una persona altrettanto brava ed affidabile per prendere il vostro posto. 
Una delle frasi migliori che potete aggiungere al vostro "Me ne vado" è "ho la persona perfetta per sostituirmi". Parlate con gli amici, andate ad eventi di networking professionale, utilizzare la ricerca avanzata delle persone su LinkedIn per trovare qualcuno che possa andare bene.

Non cambiate idea. Se il vostro annuncio arriva come un fulmine a ciel sereno e per il vostro capo siete davvero un un dipendente prezioso ci si può aspettare panico, paura, forse anche pianto, e quasi sempre una contro-offerta. Dal vostro capo arriveranno promesse di come tutto sarà migliore, lui sarà più comprensivo, un aumento di stipendio, ecc.
Se la sensazione di "Non posso vivere senza di te" è molto forte, il giorno successivo alla vostra decisione di rimanere, l'azienda inizierà a pensare ad un piano per gestire il momento in cui ve ne andrete. 
Resistere alla tentazione di ripensarci. Proprio come alla fine di un amore, si desidera avere i bagagli (scrivania) pronti, dare qualche avvertimento o almeno qualche contatto, e sapere dove si sta andando a vivere (lavorare) prima di mettere il piede fuori dalla porta.

Continuate a parlare bene dell'azienda. Solo perché ve ne andate non significa che l'azienda, e quelli che ancora ci lavorano, siano morti. Quando e ve ne andate, continuate a pubblicare storie positive circa i vostri ex datori di lavoro su LinkedIn, commentate i post dell'azienda e rimanete in contatto con i vecchi colleghi. In questo modo dimostrate di essere dei professionisti e che non siete miopi. Dopo tutto, non si sa mai cosa può succedere nel futuro.

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