Ormai manca meno di una settimana alle elezioni 2013 che si preannunciano come le più incerte di sempre. L'attuale campagna elettorale è agli sgoccioli, ci troviamo già nei giorni in cui è vietato pubblicare sondaggi e si va verso il silenzio elettorale.
A questo punto ognuno di noi dovrebbe aver già chiaro chi votare, ma se ancora doveste avere dei dubbi su quale dei candidati propone il programma più vicino alle vostre idee, potete farvi aiutare dal test proposto dal sito VoiSieteQui.
Come ad ogni tornata elettorale viene presentato un test in 25 domande che affronta i temi principali proposti nei programmi dei partiti.
Per ogni quesito sono disponibili sei risposte che vanno dal totalmente d'accordo al totalmente in disaccordo. Le risposte alle proprie domande vengono messe a confronto con le idee dei partiti così da creare un grafico che indica quale coalizione converrebbe votare per vedersi meglio rappresentati.
L'idea è buona, ma va presa solo come curiosità in quanto non tiene conto di alcuni aspetti molto importanti, primo tra tutti sottointende che i partiti rispettino realmente ciò che propongono nel programma elettorale.
Purtroppo la maggior parte di partiti e candidati presenti a queste elezioni li conosciamo già abbastanza bene, gli schieramenti principali sono già stati tutti al governo almeno una volta e sappiamo tutti quante sono le promesse che non sono state mantenute. Per tutti questi partiti il programma elettorale è soltato un catalogo di illusioni fornito agli elettori.
Il secondo punto è che secondo questo test tutti gli argomenti hanno lo stesso peso nella scelta di ognuno quando invece ognuno di noi ha una scala di valori per decidere cosa sia più o meno importante per scegliere il proprio rappresentante.
L'ultima critica, strettamente legata al secondo punto, sono le possibili risposte offerte dal test: sono presenti tre risposte positive (totalmente d'accordo, d'accordo, parzialmente d'accordo) e tre risposte negative (totalmente in disaccordo, in disaccordo, parzialmente in disaccordo), mentre manca una risposta neutra "Né d'accordo né in disaccordo". Non essendoci tale possibilità veniamo obbligati a prendere posizione, anche se in forma lieve, su un argomento per cui siamo indifferenti e ciò sposta la nostra posizione verso un partito o l'altro.
Finito il test ci viene presentato il risultato che infatti non rappresenta l'intenzione di voto.
L'ultima critica, strettamente legata al secondo punto, sono le possibili risposte offerte dal test: sono presenti tre risposte positive (totalmente d'accordo, d'accordo, parzialmente d'accordo) e tre risposte negative (totalmente in disaccordo, in disaccordo, parzialmente in disaccordo), mentre manca una risposta neutra "Né d'accordo né in disaccordo". Non essendoci tale possibilità veniamo obbligati a prendere posizione, anche se in forma lieve, su un argomento per cui siamo indifferenti e ciò sposta la nostra posizione verso un partito o l'altro.
Finito il test ci viene presentato il risultato che infatti non rappresenta l'intenzione di voto.
L'obiezione secondo cui chi fa il test viene limitato nella sua capacità di scegliere, in quanto non può dare un peso diverso ai differenti quesiti e alle rispettive risposte, è sicuramente fondata. Ma bisogna considerare che l'obiettivo di "Voi siete qui" è di mettere a confronto le opinioni di ciascuno con i programmi delle liste elettorali. Ciò presuppone un certo numero di quesiti specifici, presentati in modo omogeneo e confrontabile (del tipo proposte di legge formulate in forma chiara e semplice). Già arrivare a questo, all'interno di una campagna elettorale orchestrata all'insegna dell'opacità dell'informazione, mi sembra un notevole risultato, visto che alcune forze come PD e M5S non hanno risposto. Ma per quanto riguarda le priorità tra le varie questioni, è impossibile ricavarle dai programmi, e assai arduo ottenerle alla fonte. La ragione sta nel fatto che in teoria, come giustamente qui viene sottolineato, sono le diverse scale di valori, le priorità, che dovrebbero determinare le alleanze tra le liste. Quando io eseguo il test, trovo che la mia posizione è più vicina a uno o più simboli. Se poi voto effettivamente per la lista più vicina è perché mi aspetto che questa lista sia conseguente rispetto al suo programma: ossia che per realizzarlo si allei con le liste immediatamente vicine, e quindi in un certo senso stringa un'alleanza anche con me stesso che ho votato per quel suo programma. In Italia, invece, dove il confronto preventivo e diretto sui programmi è la cosa più temuta dalle liste maggiori, questa aspettativa resta delusa e, tutto al contrario, è il gioco delle alleanze svincolate dai programmi a determinare poi le priorità. Ho esaminato la questione nel seguente mio post:
RispondiEliminahttp://www.critica
liberale.it/news/102729
Per quanto riguarda invece il terzo punto, lo ritengo, in tale prospettiva, impraticabile, se si vuole che il voto sia dato sulla base dei programmi e che le risposte ponderate dei singoli siano omogenee e confrontabili con quelle delle liste. A livello individuale posso essere indifferente a una determinata questione, anche quando su di essa è aperta una discussione pubblica. Ma mi pare che la cosa non valga allo stesso modo per una lista elettorale a livello nazionale.
giovanni incorvati
Ciao Giovanni,
Eliminail mio post non voleva certo sminuire l'ottimo lavoro fatto da "voi siete qui".
Quello che volevo evidenziare nel mio articolo è che, nonostante possa far riflettere e dare delle indicazioni di massima, si tratta di un test di vicinanza tra le proprie idee e le proposte elettorali dei vari partiti e non un metodo per capire chi votare.
Come ben dici nel tuo articolo difficilmente chi completerà il test cambierà la sua intenzione di voto in base ai risultati perché troppo spesso le nostre scelte dipendono più dal "senso di appartenenza identitaria" che da una vicinanza di idee.
Inoltre volevo far presente di come questo test si riferisca ad un mondo ideale in cui i partiti una volta eletti fanno veramente ciò che hanno proposto, purtroppo però ben sappiamo che non è così.
Per quanto riguarda il terzo punto non mi riferivo alla possibilità di dare ai partiti la possibilità di asternersi dal rispondere ad una domanda, ma di darla a chi sta completando il test. La possibilità di una risposta neutra del tipo "non so/non mi interessa" o meglio "non ho una mia posizione chiara sulla questione" avrebbe dato la possiblità di calcolare la distanza ignorando la domanda al posto di utilizzare un valore non completamente reale.
Dico questo perché ho provato ad eseguire più volte il test modificando le risposte su cui non ho una posizione chiara, scambiando "Tendenzialmente favorevole" con "Tendenzialmente contrario" e lasciando inalterate le altre.
Ho notato uno spostamento importante delle posizioni dei partiti, ad esempio Forza Nuova è arrivato ad essere uno dei partiti che più mi è vicino, una bella differenza rispetto ai risultati pubblicati.