Una ricerca pubblicata recentemente sul BMJ (British Medical Journal) riporta un'interessante scoperta riguardante la relazione tra il consumo (e forse l'abuso) di alcol e la forma del bicchiere in cui viene servito il drink.
La ricerca è stata effettuata su 198 studenti universitari e 96 barman professionisti a cui sono state offerte bevande alcoliche ed analcoliche in bicchieri di diverse forme ed è stato misurato il tempo impiegato a terminarle.
Il risultato ha portato alla luce che non importa se il contenuto del bicchiere è alcolico o analcolico, ma il tempo con cui il contenuto viene terminato dipende solo dalla forma del bicchiere. I volontari che hanno bevuto da bicchieri curvi hanno consumato la bevanda mediamente in 8 minuti, mentre chi ha bevuto da bicchieri dritti ha terminato la propria consumazione utilizzando 60% in più del tempo ovvero circa 13 minuti.
Secondo i ricercatori questa differenza è dovuta al fatto che quando si beve il cervello prende come riferimento la metà del bicchiere per sapere a che punto della consumazione si trova. Utilizzando bicchieri dritti il cervello riesce a stabilire correttamente la metà e di conseguenza si beve tutto il contenuto in modo uniforme, con bicchieri curvi invece la metà non viene visualizzata correttamente e si beve in modo più rapido.
Questo modo di agire del cervello sembra una conseguenza di una caratteristica del pensiero infantile scoperta da Jean Piaget per cui si tende a prendere come riferimento le caratteristiche più rilevanti degli oggetti secondo le nostre percezioni e non vengono prese in considerazione quelle che hanno rilevanza intrinseca.
Questa caratteristica sembra si ripresenti anche nel cervello adulto e mostra come spesso prendiamo decisioni in base a dei meccanismi automatici che, se in alcuni casi ci rendono meno gravosi dei compiti, spesso finiscono per trarci in errore.
Ma la cosa più importante è che i risultati dello studio, se confermati, potranno aiutare la lotta all'abuso di alcol.
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